martedì 26 gennaio 2010

OGNI RICCIO UN CAPRICCIO


Noi donne quando abbiamo bisogno di dare una svolta alla nostra vita, partiamo dai capelli, che sia un cambio di colore o un nuovo taglio. I capelli per la donna sono il simbolo della seduzione e del fascino, mentre per l’uomo il simbolo della virilità. Il problema è trovare uomini con i capelli  . Sono sempre più quelli calvi, anche molto giovani ; gli unici che resistono con i capelli lunghi e che lanciano tendenze moda sono i calciatori. Io sono affascinata dai capelli medio lunghi di un uomo, quelli che hanno una linea indiscriminata, portati in maniera scompigliata e “selvaggia” , un po’ alla Ligabue per intenderci. Ma ce ne sono così pochi in giro !
Nelle ultime sfilate uomo, abbiamo visto in passerella tagli di media lunghezza nella parte superiore, da poterli portare skizzati in alto con il gel, oppure bon ton pettinati di lato come bravi bambini.
Le tendenze capelli sono legati a filo doppio alle tendenze moda e si influenzano a vicenda sia nelle rivisitazioni degli anni passati, sia con i colori . Quest’inverno quelli piu’ lanciati dagli hair stylist ( che poi sono i parrucchieri più famosi ) spaziano nella gamma dei rossi ma non degli arancio, diciamo rossi influenzati addirittura dai toni del viola, del marrone cioccolato o all’estremo opposto del biondo platino.
Sono tornati prepotentemente di moda i ricci anni ’70, quelli che mi ricordano il refrain della mia infanzia “ ogni riccio un capriccio”, a causa dei miei folti ricci che mi hanno dato quell’aria sempre scarmigliata, sempre selvaggia. Quanto invidiavo le bambine con i capelli dritti dritti , mentre io passavo la vita a litigare con loro e spendevo una fortuna in balsami con mia madre che mi diceva che avevo capelli bellissimi che tutti mi invidiavano, ma io ero talmente fissata da non rendermene conto. Chissà quante si riconosceranno in queste parole: “ ho i capelli ricci, li voglio dritti ! Li ho dritti a spaghettino , sono anni che faccio permanenti di tutti i tipi !”
Li ho portati di tutti i colori, passando di colpo da biondo platino a nero corvino, con mia madre che non mi apriva la porta perché non mi riconosceva se non dalla voce, ai rossi di vario genere . Poi diventata grande, ho deciso che li avrei portati sempre e solo dritti , diventando così schiava del parrucchiere e d’estate della piastra per il fai da te , con un caschetto lineare che però si adatta alle tendenze moda, a volte pieno, a volte sfilato, dai toni del marrone chiaro a quello del cioccolato fondente screziato di rosso come in questo periodo. E i ricci li ho trasmessi a mio figlio che ha deciso di farseli crescere come il suo amichetto della squadra di calcio che li ha dritti e lunghi e che lui vorrebbe uguali… la storia si ripete, l’avrò influenzato ?!
Gli anni ’70 influenzano anche i tagli dritti, da portare in maniera semplice e naturale, con la riga di lato oppure più da rockettara con la riga in mezzo e spettinata.
Anche gli anni ’80 che quest’inverno vanno per la maggiore, stanno influenzando le pettinature, ma vi ricordate come andavamo conciate in quegli anni ?! Io avevo circa vent’anni, biondo platino , riccia ovviamente, con i capelli gonfi e un fiocco rosa in testa come molletta . Un uovo di Pasqua fatto e finito. Provate a guardare una vostra foto degli anni ’80 e vedrete che ridere !
Quindi teste cotonate e acconciature raccolte e costruite verso l’alto, che se vi capita una davanti così a teatro non vedete più nulla . A me ricordano lo zucchero filato , capelli spazzolati, lisciati e cotonati e poi raccolti in testa a bozzolo. Oppure raccolti in chignon a banana dal sapore retrò degli anni ’50 o dei film in bianco e nero.
Comunque basta guardarsi in giro, guardare la televisione per osservare quali sono le tendenze. La gente comune tende a copiare i tagli e i colori dei personaggi famosi, io mi ispiro a Victoria Beckham , che ha un fisico minuto e un viso lineare come il mio e le sue acconciature in genere mi stanno perfette. Chissà quanti uomini si ispirerebbero volentieri al taglio del marito…avercelo un marito così
Paola Montorfano

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