venerdì 27 aprile 2012
Nè di venere nè di marte ci si sposa nè si parte . Riti,usanze e superstizioni del matrimonio
Nel passato, i proverbi erano tenuti in grande considerazione dal popolo e venivano sempre rispettati. Nella tradizione popolare esiste un detto siciliano molto famoso che recita “ A spusa maiulina non si godi la cuttunina ” cioè la sposa di maggio non si gode la trapunta . Questo divieto arriva dall’epoca romana quando, in questo mese, venivano celebrati i riti per i defunti e sospesi quelli nuziali. Guai a sposarsi il martedì o il venerdì, un vero disastro, dato che il venerdì è il giorno degli spiriti maligni, mentre il martedì quello di Marte dio della guerra .
Secondo l’antica tradizione bisognerebbe sposarsi in gennaio, mese che porta affetto, gentilezza e fedeltà e di lunedì giorno dedicato alla luna, astro e dea della sposa.
Certo che sposarsi in gennaio a Milano, per giunta di lunedì è una vera follia, tra traffico, neve e ghiaccio.
Oggi, nonostante i presagi nefasti, maggio è diventato il mese delle spose e delle rose. Inizia a fare caldo, la natura si risveglia e fioriscono i fiori e l’amore.
Alcune superstizioni vengono ancora rispettate da tutte le spose secondo un detto inglese per cui
la sposa deve indossare qualcosa di nuovo e di vecchio per dire addio alla fanciullezza e passare al ruolo di moglie, considerando che spesso ci si sposa over 40 in teoria la fanciullezza dovrebbe essere passata da parecchio, ma non è detto ! Deve avere qualcosa in prestito da una persona a lei molto cara per renderla partecipe alla cerimonia, indossare qualcosa di blu in ricordo dei riti ebraici e qualcosa di regalato in segno di prosperità e ricchezza. Non bisogna parlarsi né vedersi la sera prima del matrimonio e se il futuro marito vede l’abito della sposa prima del suo ingresso in chiesa, sarà un divorzio quasi certo !
Prima di entrare nella nuova casa bisogna che lo sposo prenda in braccio la sposa per evitare che inciampi, tradita dall’emozione, mica che gli dei della casa non la vogliano accogliere. Ma se il marito inciampa con la sposa in braccio, cosa vorrà dire ?! Cambiare subito casa ?!
Se durante la celebrazione del rito del matrimonio, civile o cattolico che sia, vi cade una fede per terra o entrambe, non raccoglietele voi, deve farlo un invitato, il prete o l’ufficiale di stato civile…magari diteglielo se no il matrimonio non finisce piu’.
Le fedi si portano sull’anulare sinistro, usanza che si tramanda dall’antico Egitto, quando questo popolo aveva individuato una vena che da lì andava dritta al cuore, come segno di amore e fedeltà.
Gli sposi devono tagliare insieme la torta con il coltello lei con la mano sinistra sulla destra di lui e gli invitati devono accettarne una fetta altrimenti porta sfortuna a loro e allo sposo che gliela offre.
Di superstizioni ce ne sono tante altre molto divertenti, ma lo spazio non mi basta e quindi vi elenco anche qualche usanza : il riso viene lanciato fin dai tempi pagani per rappresentare la pioggia della fertilità, il bouquet che deve contenere i fiori d’arancio simbolo di fertilità, viene recapitato dallo sposo alla sposa poco prima della cerimonia e alla fine della stessa viene lanciato tra tutte le donne nubili e quella che lo prende si sposa entro l’anno….avesse mai funzionato una volta ! Oppure donato in devozione ad un Santo, a Milano lo portano alla Madonna di San Celso in C.so Italia 37.
Milano non ha particolari tradizioni legate alle nozze, al contrario di molte altre città italiane, tranne la scelta del rito ambrosiano. La differenza sta nella diversa liturgia, nell’ingresso in chiesa dei futuri sposi che percorrono la navata insieme fino all’altare e nel rituale della velazione dove vengono chiamati vicino agli sposi i genitori o i testimoni a sorreggere un velo come segno «della comunione di vita che lo Spirito, avvolgendoli con la sua ombra, dona loro di vivere» .Viene celebrato nella Diocesi di Milano e alcune province lombarde e scelto in accordo tre i nubendi e il sacerdote.
Cari sposi vi auguro ogni bene, qui avete parecchi spunti per iniziare bene il vostro matrimonio, il resto tocca a voi .
Il mese di giugno sarà dedicato alla moda estiva femminile, pronte a scoprirvi ?!
Paola Montorfano
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giovedì 12 aprile 2012
L'OMBRELLO CI RIPARA DAL SOLE E DALLA PIOGGIA
Questo accessorio di uso comune
nasce come parasole in
Cina o in Egitto, considerato che
gli studiosi non ne hanno mai
chiarito la vera paternità. I primi
ombrelli erano molto preziosi e
simbolo di ricchezza e nobiltà,
prodotti in seta intrecciata con
fi li d’oro e decorati con perle.
L’etimologia della sua parola
nasconde il sostantivo “ombra”,
dichiarandone la funzione
protettiva dai raggi solari e non
dalla pioggia. Nel ’500 arriva in
Francia alla corte di Caterina de’
Medici per poi attraversare la
Manica e arrivare in Inghilterra e
venire utilizzato come parapioggia.
Verosimilmente credibile, visto
il clima inglese, dove la pioggia
è sempre presente e il sole
fa poco capolino tra le nuvole.
Quasi tutti i maggiori stilisti creano
una linea di accessori, ombrelli
compresi, bellissimi.
Louis Vuitton fi rma “Arc en Ciel”
una linea di ombrelli al costo di
500 euro l’uno.
Scrivono sul sito che, il prezzo
alto è giustifi cato dall’impiego
del tessuto jacquard con classico
disegno monogram, che
garantisce una protezione ai
raggi Uva del 93% e costruito
con asta in legno d’acero
e manico in pelle di capretto.
Ombrelli che vengono venduti
per lo più sul mercato orientale;
infatti le giapponesi lo usano
ancora oggi per proteggersi dal
sole e raramente dalla pioggia.
In Costa Azzurra le vedo sempre
sulla Promenade ripararsi
dai raggi solari, dato che il loro
pallido candore non può essere
intaccato dall’abbronzatura tipica
delle contadine.
Se consideriamo che è l’oggetto
più dimenticato in giro, spendere
uno sproposito per acquistarne
uno e perderlo o farselo
rubare dal porta ombrelli, beh è
una scelta azzardata. ☺
Per dare colore alle giornate
piovose scegliete gli ombrelli di
Moschino con tantissimi cuori,
meravigliosi panorami e stampe
divertenti che ti fanno venire
voglia di camminare sotto la
pioggia cantando “Singing in the
rain”. Qui i prezzi scendono un
bel po’, ma un centinaio di euro
ci vogliono comunque.
Lo staff creativo di Alexander
Mc Queen ha prodotto una linea
di ombrelli sia per uomo che per
donna con un teschio d’argento
al posto del manico, il cui costo
si aggira sui 350 euro! Certo vi
noteranno tutti!
Tra le eccentricità, ho scovato
in internet sul sito inglese www.
suck.uk.com, degli ombrelli pieghevoli
che cambiano colore
a seconda dell’intensità della
pioggia, al prezzo di 20 sterline
(circa 24,00 euro) con spedizione
in tutta Europa. Molti carini e
divertenti.
Grandi o piccoli che siano, l’importante
è che si facciano notare
e che rispecchino la vostra
personalità, così come fate
quando scegliete una borsa o
delle scarpe.
Se vi ho incuriosito e volete saperne
di più, fatevi una gita sul
lago Maggiore in località Gignese
(VB) al Museo dell’ombrello e
del parasole www.gignese.it.
Il mese di maggio sarà dedicato
alle spose; è il mese dell’amore,
anche se gli antichi proverbi recitavano
Ovidio: “Non a nozze di
vedove né di vergini nei giorni di
maggio si addicono, e chi prese
marito visse poco”.
PAOLA MONTORFANO
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