mercoledì 20 febbraio 2013

STRANI DIVIETI DELLA MODA

Pare incredibile scoprire dal racconto di mio padre che, negli anni 40, per la precisione nel biennio '41 - '42, in Italia era vietato alle donne di indossare i pantaloni. Io che sono nata a metà degli anni '60 e quindi sono stata adolescente negli anni in cui tutto era permesso, sinceramente faccio fatica a credere sia realmente accaduto. Ho svolto le mie indagini tramite le mie vicine di casa un po' âgée , ho letto parecchio sull' argomento ed ecco cosa ho scoperto. Questo indumento era malvisto e addirittura bandito in alcuni luoghi pena la contravvenzione e la denuncia all' Autorità Giudiziaria. Era vietato andare in chiesa, negli uffici pubblici e a scuola con i pantaloni " trovata demenziale di donne perverse " per citare una fonte dell ' epoca . Erano giustificati solo per sciare, fare alpinismo e andare in bici, ma appena si smetteva l ' attività sportiva, si doveva immediatamente indossare la gonna e non fermarsi, magari per chiacchierare in strada, indossando i pantaloni prima di essersi cambiate. Se ti trovavano giù dalla bici, ti veniva confiscata, un po' come oggi se vai in motorino senza casco ti sequestrano il mezzo. La cosa che mi sorprende, leggendo le cronache di quegli anni, é il disgusto da parte dei cittadini per le donne in pantaloni, non fastidio, ma vero e proprio disgusto. Solo alcune donne in Italia, anticonformiste e ribelli, osarono superare questo divieto come Edda Mussolini in Ciano e Amalia Liana Negretti marchesa Cambiasi, in arte Laila, la più amata scrittrice di romanzi rosa. Loro oltre ad indossare i pantaloni, si tagliarono i capelli corti, fumarono e indossarono addirittura il bikini! I pantaloni di massa arriveranno però, sull ' onda degli Stati Uniti, solo negli anni ' 60 e da lì di strada ne hanno fatta parecchio, trasformati in tutti i modi e i colori. Pensate che a Parigi é ancora in vigore una legge napoleonica che vieta l ' uso dei pantaloni, di cui nessuno si cura . Negli anni, e ne sono passati parecchi, ci sono stati tentativi per abolire questa legge, ma non se ne é mai fatto nulla e quindi sarebbe ancora utilizzabile. Dice che se vuoi vestirti da uomo, ti devi presentare alla stazione di polizia a farti rilasciare l' autorizzazione, me le vedo le file di donne che chiedono il permesso alle poliziotte, che invece sono obbligate da un' altra legge a portarli.....e ci lamentiamo delle contraddizioni italiane. Vero é che anche da noi, ogni tanto qualche Sindaco, in vena di boutade, tira fuori qualche strano divieto. Mi ricordo quello del Sindaco di Castellamare di Stabia che ha vietato " abiti succinti, minigonne, maglie e camicie scollate" . Ora mi chiedo, ma come fanno a stabilire la lunghezza della gonna ? I vigili urbani devono andare in giro col metro da sarta ? Avranno stabilito anche l' esatta misura della gonna in centimetri, sotto la quale ti becchi la multa ? Mah non é dato a sapersi e non posso nemmeno dire altri tempi, é una legge del 2010 ! Il mese di marzo sarà dedicato, finalmente, alla moda uomo . Paola Montorfano

Nessun commento:

Posta un commento